
- 04/04/2025
- Economía, Noticias y Ferias
El diseño italiano se confirma como un activo estratégico para nuestra economía, contribuyendo a la innovación, la productividad y la competitividad, liderando una vez más a Europa en términos de facturación y número de empleados.
Este es el panorama del estado del diseño en Italia que se desprende del informe «Economía del diseño 2025», elaborado por la Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design y ADI Associazione per il Disegno Industriale y presentado el 2 de abril en el Museo del Diseño ADI de Milán.
El informe «Economía del Diseño 2025», ya en su octava edición, analiza el papel del diseño en las empresas, la sociedad y las políticas públicas, con el objetivo de aumentar la conciencia de su valor para la competitividad del sistema productivo nacional.

El sector del diseño en Italia
El sector del diseño en Italia cuenta con 46.000 operadores entre empresas, autónomos y trabajadores por cuenta propia que generaron un valor añadido de 3.200 millones (+4%) con 63.485.000 empleados (+0,3%). Según las estimaciones realizadas a nivel territorial, una vez más se registra una fuerte concentración de actividades de diseño en Lombardía y, más concretamente, en la provincia de Milán. De hecho, en la región de Lombardía operan unas 14.000 empresas vinculadas a la industria del diseño (aproximadamente un tercio del total), de las que procede el 32,8% del valor añadido y el 27,5% del empleo total del sector. Le siguen el Véneto y Emilia-Romaña. La capital del diseño italiano sigue siendo Milán, que concentra en el territorio nacional el 18,6% del valor añadido del sector, equivalente a 604 millones generados.
Italia prima in Europa per fatturato
A livello europeo il design italiano è ancora leader per fatturato (19,8% del totale UE, 6,3 miliardi di euro) e numero di addetti (19,8%), davanti a Germania (18,9% del fatturato a 6 miliardi e 15,1% degli addetti) e Francia (12,8% del fatturato a 4,1 miliardi e 15,6% degli addetti). Tuttavia, mentre la Francia ha registrato una crescita occupazionale notevole (+24,2%) e la Germania ha visto un’espansione del fatturato (+15,4%), l'Italia ha rallentato rispetto agli anni precedenti, crescendo solo del +4,6% in termini di fatturato e del +5,2% in occupazione, poco sotto la media UE (+5,5% e +5,4%). In termini di numero di imprese, l’Italia è seconda in Europa con il 16,4%, dietro alla Francia (21%), ma ha subito una contrazione (-1,9%), mentre Germania e Francia sono in crescita (+3,2% e +5,7%). Nonostante il primato in valore assoluto, l'Italia è superata per efficienza dalla Spagna, che registra il più alto fatturato medio per addetto in Europa (148.645 euro), ben superiore alla media UE (90.355 euro) e a quella italiana (90.658 euro).

Intelligenza artificiale, acceleratore per l'innovazione
Design e innovazione sono profondamente connessi: mentre l’innovazione fa proprie le metodologie del design per prendere forma, il design fa riferimento continuo all’innovazione per aumentare la competitività delle proprie soluzioni. Tra le leve che consentono di stimolare l’innovazione, l’introduzione di nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale, si afferma come un potente acceleratore.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore è in forte espansione in tutta Europa: in Italia l’80% delle aziende di design la utilizza, con un picco dell’88,9% tra le imprese, ma la Germania e la Francia stanno investendo a ritmi superiori. Per mantenere questo primato, l’Italia dovrà puntare su innovazione e crescita dimensionale delle imprese.

Creatività e innovazione del design made in Italy
Come ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, “la leadership italiana nel design conferma il suo ruolo importante come infrastruttura immateriale del made in Italy, come dimostra il Salone del Mobile di Milano, e protagonista nella sfida della sostenibilità. Nel pieno di una transizione verde e digitale il design è chiamato nuovamente a dare forma, senso e bellezza al futuro. Il design è strategico anche per sviluppare una nuova generazione di prodotti che nel segno della bellezza rispondano ai dettami dell’economia circolare: efficienza, minore impiego di materia ed energia, riciclabilità, riutilizzabilità. Anche per questo il 91,7% si dichiara attento ai temi della sostenibilità”.
Ernesto Lanzillo, partner e leader di Deloitte Private in Italia, ha aggiunto che, oltre all’aspetto dimensionale micro/piccolo degli operatori, il nostro paese si distingue per la creatività e la capacità di innovazione del design made in Italy, fattori essenziali per la competitività attuale e futura di tutti i settori industriali. “Specialmente in un'epoca di trasformazioni radicali come questa, - ha concluso - il design può fungere da ponte fra la tecnologia, i prodotti e i servizi, ma anche fra la sostenibilità, la salute e il benessere delle persone”.
“Il rapporto fotografa con chiarezza il ruolo crescente del nostro settore nell’economia italiana – ha dichiarato Luciano Galimberti, presidente ADI - e la centralità del progetto come motore di innovazione. Milano si conferma capitale internazionale del design, ma è l’intero sistema Paese a mostrare una vitalità diffusa, con nuove competenze, nuovi modelli formativi e un uso sempre più avanzato delle tecnologie come l’intelligenza artificiale”.